Riserva naturale del Lago di Cornino
Friuli Venezia Giulia
La Riserva naturale si trova all'estremo margine sudorientale delle Prealpi Carniche, con l'ampio alveo del Fiume Tagliamento che la separa dalle Prealpi Giulie, dalle fasce collinari e dall'alta Pianura friulana. Ha una superficie di circa 500 ettari ed è inclusa nei territori dei comuni di Forgaria nel Friuli e Trasaghis.
La morfologia carsica conferisce un aspetto aspro e selvaggio. La zona si caratterizza per il grande sviluppo delle pareti rocciose calcaree, per i conoidi detritici e le frane che raggiungono l'ampio greto del Tagliamento. Il fiume, elemento di notevole interessante dal punto di vista naturalistico e paesaggistico, ha un corso lungo circa 170 Km protetto solo nella parte compresa nella Riserva. Il Tagliamento è definito, nel primo Rapporto sullo stato delle Alpi (CIPRA, 1998), il " re dei fiumi alpini ", poiché rappresenta una tipologia di paesaggio ormai quasi del tutto scomparsa dall'Europa centrale ed è l'unico fiume a poter disporre ancora del suo alveo naturale.
In una vasta depressione, tra coni detritici e corpi di antiche frane, si è formato il Lago di Cornino, caratterizzato da una particolare trasparenza delle acque di colore verde-azzurro.
Nella Riserva, negli anni Ottanta, è stato avviato un progetto di conservazione del Grifone (Gyps fulvus) che ha portato alla creazione di una colonia nidificante. Sono state inoltre promosse iniziative di sperimentazione e ricerca scientifica, volte anche all' ottenimento di benefici dal punto di vista della divulgazione e della fruizione turistico-naturalistica.
Il centro visite costituisce il punto di riferimento principale della Riserva; qui partono vari itinerari e vengono forniti strumenti di interpretazione ed informazioni relativi ai vari aspetti del territorio e alle attività in atto. La gran parte delle iniziative si collega al Progetto Grifone, che rappresenta uno dei fattori di maggior interesse dell'area protetta.
Il progetto si basa sulla considerazione che l'areale storico della specie comprendeva varie località alpine, che il Grifone, secondo diversi autori, nidificava in Friuli fino al secolo scorso e che attualmente compare regolarmente, durante l' estate, sulle Alpi orientali. Tali movimenti verso nord sono legati agli spostamenti compiuti da una parte degli individui (soprattutto immaturi) delle colonie dei Balcani e sono diminuiti in seguito al declino subito dagli avvoltoi e da altri grandi rapaci nell'Europa sudorientale. Questa situazione è determinata in particolare dalle minacce umane e dall'uso dei veleni nella lotta contro i mammiferi predatori, delle cui carcasse si nutrono avvoltoi e altri necrofagi.
I grifoni sono ospitati per almeno qualche mese nell' ampia voliera di acclimatazione , collocata in modo tale che gli uccelli dall'interno possano osservare i rilievi e le pareti vicine, mantenendo un contatto visivo con quelli liberati e le altre specie di rapaci e Corvidi che frequentano l'area. La predisposizione di punti di alimentazione in altre aree favorisce l'esplorazione del territorio da parte dei grifoni, simulando un'offerta naturale di cibo.
Prima della liberazione i grifoni sono marcati con anelli metallici forniti dall' Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica e anelli plastici colorati con sigle. Vengono inoltre decolorate alcune penne, con modalità diverse per i vari soggetti, e si applicano radiotrasmittenti sulle timoniere per la ricerca telemetrica. Da alcuni anni vengono inoltre utilizzati sistemi per la localizzazione satellitare. Tali sistemi consentono di seguire gli spostamenti degli uccelli, ottenendo utili informazioni sull'uso dello spazio e la dinamica della popolazione.
I primi grifoni sono stati liberati nel 1992; le immissioni sono continuate negli anni successivi per un totale di circa 60 soggetti. La fase iniziale, caratterizzata da alcune perdite e allontanamenti verso altre aree, si è rivelata la più difficile. Il successivo attaccamento al sito di alcuni soggetti ha costituito un forte stimolo a rimanere nell'area per quelli liberati negli anni successivi, che si sono rapidamente uniti alla colonia in formazione determinando un continuo incremento della stessa, che nel 2000 è arrivata a superare i 40 individui.
Tra i movimenti più significativi si ricordano quelli di individui che hanno raggiunto la colonia di 15-20 soggetti creata allo Zoo di Salisburgo e quella di recente formata in Abruzzo dal Corpo Forestale dello Stato. Da queste aree altri grifoni sono arrivati a Cornino e addirittura in Francia. Un soggetto ha raggiunto l'Olanda, unendosi poi agli esemplari del Quarnero.
Nella Riserva è facile osservare i grifoni nell'intero arco dell'anno. L'attaccamento della colonia alla zona è infatti notevole; i grifoni frequentano con regolarità un areale di circa 2000 Kmq, con notevoli ampliamenti, favoriti dalle migliori condizioni per il volo, nel periodo primaverile-estivo verso le Alpi Giulie e Carniche. Negli ultimi anni sono state colonizzate altre aree prealpine e tale andamento dovrebbe portare, unitamente all'incremento della popolazione, all'occupazione di nuovi settori montani. Nel complesso la colonia evidenzia un graduale affrancamento da abitudini in qualche misura dipendenti dalla cattività, l'acquisizione di maggior destrezza nel volo e la scelta di posatoi e siti di nidificazione sicuri e soggetti a minor disturbo.
Nel 1993 si sono registrati i primi tentativi di nidificazione; negli anni il numero di coppie è rapidamente aumentato, con l'involo del primo giovane (Julius-Cornino) nel 1996.
La visita è consigliata lungo tutto l'arco dell'anno, sabato e domenica sono presenti esperti per illustrare le caratteristiche del progetto grifone.
Per informazioni, anche sulle possibilità di soggiorno nel territorio (albergo, albergo diffuso, ecc)
contattare l'Ufficio Turistico di Forgaria nel Friuli (UD) tel. 0427809091
www.prolocoforgaria.it
[ Autore: Prolocoforgaria ] Pubblicato: 19/03/2007 Letto: 8304 volte